Texture e pattern nel linguaggio della grafica
Il termine texture deriva dal latino tessitura e indica una trama, una rete, una tessitura appunto, presente sulle superfici naturali o artificiali. Presenta una struttura visiva uniforme, cioè una grana o un segno che si ripete costantemente. In natura troviamo molti esempi di texture come la corteccia degli alberi, la terra arata, le rocce, la sabbia, la neve, il manto degli animali ecc… Esempi di texture artificiali sono la trama di un tessuto, l’acciaio, la granulosità della carta, i metalli grezzi, i muri in mattoni, intrecci di fibre, le pavimentazioni ecc… Inoltre si possono classificare in texture regolari o stocastiche. Le prime sono delle textures strutturate con un segno ripetuto sulla superficie costantemente, in modo regolare appunto. Quelle stocastiche sono caratterizzate da rumore ossia da una variazione casuale della luminosità o del colore. Il pattern è il ripetersi di forme geometriche, di un motivo o di un disegno, secondo un ordine preciso e senza variazioni. I pattern possono esse più o meno semplici o complessi. La differenza tra texture e pattern nel linguaggio della grafica è che il pattern stimola il senso della vista più che ispirare emozioni, come invece può avvenire con una texture.
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